Il gatto. Impariamo a conoscerlo meglio.
In estrema sintesi il gatto è:
Un cacciatore e un "carnivoro obbligato".
Il gatto si è evoluto , sul piano fisico e comportamentale, in un cacciatore "specializzato" di roditori e altri piccoli animali e in predatore al vertice della catena alimentare; l'istinto della caccia si innesca non appena percepisce, con la vista o l'udito, la presenza della preda, ed in genere agisce quando le sue prede sono più attive e vulnerabili, ossia all'alba e al tramonto.
Il gatto è un carnivoro obbligato perchè non potrebbe sopravvivere
nè crescere sano senza consumare le sostanze nutritive presenti nella carne, come la taurina.
Di fatto questa speciale esigenza nutrizionale del gatto è molto difficile da soddisfare con una dieta casalinga e la somministrazione di alimenti confezionati di alta qualità rappresenta la soluzione migliore e più sicura contro i rischi di carenze.
Il gatto ha bisogno di opportunità/attività di gioco che gli consentano di esprimere i comportamenti istintivi come quelli predatori.
Programmato per procurarsi e consumare pasti leggeri e frequenti.
A differenza degli umani, i gatti non sono predisposti al consumo di uno o due pasti quotidiani.
Anche se possono sopravvivere senza problemi con un'alimentazione così razionata, in natura assumono in genere 10-20 piccoli pasti al giorno quindi moltiplicare gli spuntini e le attività di stimolazione associate, per es. nascondere il cibo, organizzare giochi di "caccia al cibo" e l'utilizzo dei giochi interattivi con il cibo nascosto all'interno, sono tutti sistemi molto utili sia per servire tanti piccoli pasti che come metodo di arricchimento ambientale.
Per i gatti il pasto non è un'occasione per socializzare. Strusciamenti e vocalizzazioni sono comportamenti che segnalano la ricerca dell'interazione sociale, non la richiesta di cibo perchè hanno fame - ma spesso è così che vengono interpretati e così il gatto presto impara a trarre vantaggio da questo malinteso e i proprietari, aumentando la quantità di cibo somministrato, lo espongono al rischio di ipernutrizione e obesità.
I gatti non amano mangiare in compagnia quindi, in un ambiente in cui convivono più gatti, è necessario sistemare le ciotole in vari punti, in modo che ogni gatto possa sfamarsi liberamente, rapidamente e in solitudine.
Territoriale.
I gatti domestici, nurtriti dai proprietari, non hanno bisogno di cacciare per sopravvivere, ma conservano un forte istinto predatorio e territoriale e dunque l'ambiente domestico chiuso, dove il cibo è disponibile con regolarità, diventa per il gatto il "perimetro di sicurezza" nel cuore del suo territorio. Non potendo, però, avere sotto controllo l'interno e l'esterno allo stesso tempo, ricorre come i suoi antenati alla marcatura olfattiva, ad esempio con struscimenti, graffiature e spruzzi di urina, a seconda dello stato emotivo del momento.
Se il territorio del gatto è limitato, il proprietario deve inserire nell'ambiente fattori che stimolano l'attività esploratoria e mettono alla prova la sua capacità di "risoluzione dei problemi" per conquistare l'accesso alle risorse o ai suoi nascondigli preferiti. Le zone vicino alla porta d'ingresso vengono spesso percepite come "a rischio" mentre i rifugi in altezza sono molto utili per accentuare la dimensione protettiva del territorio.
Ipersensibile agli odori.
Gli odori vengono utilizzati dai gatti come mezzo di comunicazione sociale, in genere per tenere gli altri felini a distanza.
I gatti usano feromoni e odori secreti da ghiandole situate in varie parti del corpo, come pure l'urina e perfino le feci, a seconda delle circostanze.
Le ghiandole odorifere si trovano vicino alle labbra e sul mento, sulla fronte, lungo la parte superiore della coda, nei cuscinetti delle zampe e attorno alla regione anale. Quando il gatto si strofina sul proprietario o sugli oggetti presenti sul suo territorio, queste ghiandole rilasciano un odore ben preciso.
Analogamente, quando affila gli artigli su alberi o recinzioni, lascia una marcatura sia visiva che olfattiva.
Gli strusciamenti reciproci consentono lo scambio degli odori individuali e la produzione di un "profilo olfattivo di gruppo", così che i gatti possono riconoscere "a naso" i membri della propria comunità.
Quando un gatto viene portato dal veterinario, per tenerlo più tranquillo, è utile che il proprietario inserisca nel trasportino la coperta o il cuscino utilizzati normalmente dal gatto.
Le alterazioni degli odori familiari e rassicuranti dell'ambiente domestico - provocati ad esempio dall'uso di detergenti e deodoranti per la casa, modifiche dell'arredamento, riverniciatura delle pareti, intrusione di altri felini o visite di ospiti accompagnati da cani, ecc. - possono essere molto stressanti per il gatto e devono essere considerati con attenzione in caso di problemi comportamentali.
Pulito per natura.
I gatti dedicano il 4% della loro esistenza alla toelettatura; essendo predatori, infatti, la pulizia consente loro di eliminare dal mantello parassiti e qualunque altra sostanza degradabile che può emanare cattivi odori.
I peli del mantello sono, inoltre, molto sensibili al movimento e servono al gatto per acquisire informazioni sull'ambiente circostante.
La toelettatura è anche un mezzo di interazione sociale e probabilmente un rituale che procura al gatto una sensazione di benessere.
Autonomo, emotivo ed estremamente vigile.
Il gatto non ha bisogno della compagnia dei suoi simili: può cacciare, trovare riparo e difendere il suo territorio da solo. E' perfettamente in grado di pulirsi, affilare gli artigli e proteggersi senza alcun aiuto, tenendo sotto controllo l'ambiente circostante e usando le sue doti di agilità, velocità e forza per sottrarsi al pericolo. La sua strategia di difesa preferita è la fuga. Anche quando vivono in comunità, i gatti non formano un branco strutturato come i cani nè stabiliscono gerarchie di dominanza all'interno del gruppo.
I gatti solitamente sono pienamente soddisfatti se possono decidere quando e come interagire con i proprietari e gli altri esseri umani. Lasciare al gatto l'iniziativa del contatto è un buon metodo per essere sicuri di suscitare un'impressione positiva. La possibilità di accedere a luoghi e rifugi in altezza fa sentire i gatti più protetti e al sicuro.
I gatti sono maestri nel dissimulare la sofferenza, rimangono immobili e tranquilli per non attirare l'attenzione. Per questo i segni di malessere possono sfuggire del tutto ai proprietari che p\ossono notare alterazioni del comportamento ma non rendersi conto della loro importanza.
Influenzato profondamente dalle prime esperienze.
Anche se alcuni gatti non accetteranno mai di condividere la stessa casa con i loro simili, i felini in genere apprezzano la compagnia delle persone, purchè abituati a socializzare con gli esseri umani fin da cuccioli.
Fino all'età di due mesi circa, il gattino è particolarmente ricettivo all'esplorazione dell'ambiente circostante e all'instaurazione di legami sociali. I gattini manipolati da almeno quattro persone diverse tra 2 e 7 settimane di vita tendono ad essere più socievoli con gli umani rispetto a quelli che non sono stati esposti al contatto diretto con l'uomo. L'interazione tattile deve avvenire con esseri umani di sesso maschile e femminile, giovani e anziani, essere di durata breve ma ripetuta di frequente.
I gattini, tuttavia, non devono solo abituarsi al contatto umano, ma anche a vivere in un ambiente domestico. Rumori, bambini, cani, aspirapolvere, contesti variabili e perfino viaggi in macchina consentono al gattino di imparare che non deve avere paura di tutto.